Esistono diverse similitudini tra il marketing di affiliazione e l’affiliazione commerciale. In tutti e due i casi le parti del contratto sono imprenditori autonomi. Inoltre, tanto il franchisee quanto il publisher vengono articoli di un marchio di cui non sono proprietari; di conseguenza non devono preoccuparsi delle spese di acquisto degli articoli né dei rischi correlati. Da una parte ci sono il merchant o il franchisor che mettono a disposizione la merce, mentre dall’altra parte troviamo il publisher o l’affiliato che per promuovere i prodotti si serve di mezzi propri. La differenza, in ogni caso, si fa più consistente online, visto che il franchising prevede un negozio online solo per la totalità delle sedi. È diverso l’affiliate marketing, dal momento che il publisher opera a nome del proprio marchio, e non crea delle pagine social o un sito per conto e a nome del marchant.
Affiliate marketing: come funziona
I protagonisti del marketing di affiliazione sono tre: il produttore o merchant, che paga il soggetto affiliato in funzione delle performance di vendita che fa registrare; il soggetto affiliato, i cui guadagni dipendono dal meccanismo di affiliazione; gli acquirenti, che corrispondono ai clienti finali che comprano con l’intermediazione del soggetto affiliato. Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: il soggetto affiliato pubblica un link o un banner: il cliente che compra usando quel link fa in modo che l’affiliato ottenga una percentuale.
Le caratteristiche dei programmi di affiliazione
Esistono diverse tipologie di programmi di affiliazione, e non è detto che siano tutti finalizzati alla vendita. I merchant in genere sono produttori o commercianti, ma si può trattare anche di network aggregatori, vale a dire vere e proprie aziende che fungono da intermediari fra i merchant e gli affiliati e aggregano pacchetti di affiliazioni. Il successo del marketing di affiliazione ha diverse origini, ma uno degli aspetti più importanti riguarda il fatto che, almeno in teoria, il potenziale di guadagno è molto elevato, per di più con un impegno minimo. I redditi, infatti, vengono generati in modo passivo e in automatico. All’atto pratico comunque non è così, e serve impegno per attirare utenti sul proprio sito.
Come si guadagna
Esistono varie modalità di guadagno con il marketing di affiliazione, e variano di volta in volta in base agli accordi che il soggetto affiliato prendere con quello affiliante. Si parla di pay per sale, indicato con la sigla PPS, nel caso in cui il soggetto affiliato ottenga una percentuale sugli acquisti che vengono effettuati dagli utenti che arrivano dal sito. Il pay per clic, indicato con la sigla PPC, è invece la soluzione prevista quando gli affiliati vengono ricompensati per i clic che gli utenti effettuano sui link o sui banner. Infine c’è la formula dei pay per lead, indicata con la sigla PPL, per la quale gli affiliati ottengono una somma fissa ogni volta che un utente si iscrive al sito.
Che cosa serve per fare marketing di affiliazione
Ovviamente tutti i guadagni che vengono ottenuti con il marketing di affiliazione devono essere dichiarati al Fisco, dal momento che su di essi vanno pagate le tasse. Questo tipo di attività non può essere inquadrata come occasionale, dal momento che i siti web, con i relativi contenuti, sono disponibili in qualunque momento e online 24 ore su 24. Lo stesso dicasi per i link di affiliazione. Quindi, per essere certi di agire nel rispetto delle norme vigenti, è necessario aprire una partita Iva, optando per il regime agevolato così da spendere meno per le tasse. Ci si può far assistere da un professionista come un commercialista.