Cos’è il contratto di affiliazione o franchising?

Il contratto di affiliazione o franchising è un accordo in funzione del quale il soggetto affiliato, che prende il nome di franchisee, accetta – anche se resta un soggetto indipendente – di servirsi delle modalità di vendita e degli elementi peculiari del franchisor, cioè il soggetto affiliante. Di conseguenza, il soggetto affiliato non ha molta autonomia a livello decisionale, per quanto si trovi a gestire un’attività che è a tutti gli effetti sua. Il contratto di franchising – o contratto di affiliazione commerciale, a seconda di come lo si voglia chiamare – è disciplinato dalla l. n. 129 del 2004. Si tratta di un contratto tipico attraverso il quale due soggetti che ricoprono la funzione di imprenditore e che sono indipendenti l’uno dall’altro sia dal punto di vista giuridico che a livello economico si assumono un impegno: uno dei due concede all’altro i diritti di proprietà intellettuale e i diritti di proprietà industriale, in cambio del pagamento di un corrispettivo.

Quali sono le caratteristiche del contratto di franchising?

Un contratto di franchising può avere a oggetto alimenti, servizi o prodotti. La forma scritta è obbligatoria, e in caso contrario il contratto è da ritenersi nullo. Tutte e due le parti sono soggetti imprenditori, quindi si tratta di un accordo B2B, e il contratto è di collaborazione: ciò vuol dire che i soggetti coinvolti rimangono autonomi a livello giuridico. In altri termini, il franchisor non è tenuto a rispondere per le responsabilità del franchisee nella sua attività. Se il contratto è a tempo determinato, è compito del franchisor assicurare una durata minima tale da garantire la copertura dei costi di ammortamento a cui il franchisee deve far fronte. Infine, stiamo parlando di un contratto a prestazioni corrispettive: in altri termini il franchisor accetta l’impegno di mettere a disposizione del franchisee un package, mentre il franchisee paga una fee in cambio. L’oggetto del contratto piò essere particolarmente ampio.

Doveri dell’affiliante

Il soggetto affiliante, entro i 30 giorni che precedono la fine dell’accordo, è obbligato a dare una copia del contratto al soggetto affiliato, insieme con tutti i documenti che occorrono per iniziare l’attività. Sono esclusi solo i documenti riservati, che in ogni caso devono essere menzionati. Il franchisor, dal canto suo, si impegna a garantire al franchisee quel che gli serve per la gestione dell’attività. Si tratta, in particolare, di assistenza commerciale e tecnica, con supporto anche per il marketing, visto che deve sempre essere garantita l’omogeneità del marchio. A tal proposito, il franchisor fornisce non solo il logo e il naming, ma in generale tutto quel che è stato registrato per il brand.

Doveri dell’affiliato

I doveri del soggetto affiliato hanno a che fare prettamente con i pagamenti; mentre la fee d’entrata in genere viene calcolata sulla fama del marchio, le royalties possono variare ed essere in percentuale rispetto al fatturato oppure un canone fisso. Inoltre, ci sono i contributi, non sempre previsti, relativi alle campagne di marketing. Ci può essere un altro obbligo, vale a dire il vincolo a mantenere sempre la stessa sede, a meno che non vi siano casi di necessità. La legge, invece, non stabilisce regole sugli obblighi di comportamento, che eventualmente sono decisi dalle parti.

Responsabilità precontrattuale nel contratto di affiliazione

Secondo la l. n. 129 del 2004, nel caso in cui una parte dia informazioni false, può essere richiesto dall’altra parte l’annullamento del contratto, insieme con il risarcimento del danno. Attenzione, però: in questo caso si fa riferimento solo a informazioni omesse tali per cui la controparte avrebbe deciso di non sottoscrivere il contratto se fosse stata a conoscenza della loro esistenza.