Hai un blog o un sito di scommesse?

Sono numerose le persone che nutrono il desiderio di provare a guadagnare grazie a un sito che parla di scommesse sportive o a un blog che abbia come tema i pronostici. Spesso si investe una buona dose di tempo nella realizzazione di un sito web di questo tipo, prestando attenzione alle regole da rispettare e dedicando risorse e impegno alla confezione grafica.

Sono numerosi gli aspetti a cui si deve prestare attenzione per sperare di ottenere dei risultati significativi: è auspicabile, per esempio, che la piattaforma risulti di facile consultazione, ma è altrettanto importante che i contenuti pubblicati siano davvero utili per i lettori.

Come iniziare a guadagnare

Dopo aver concluso il lavoro di costruzione del sito e di pubblicazione dei contenuti, giunge il momento in cui si può riscuotere, cercando di trarre un guadagno dalla fatica affrontata fino a quel momento. Ma non bisogna commettere lo sbaglio di pensare che si tratti di una passeggiata: al contrario, è tutto molto impegnativo.

Così, il rischio è quello di andare incontro a una delusione molto cocente nel momento in cui ci si rende conto che non è così facile avere degli introiti rilevanti. Anche perché i programmi di advertising a cui si aderisce promettono molto ma mantengono poco, e non assicurano risultati soddisfacenti. Infatti le condizioni di tali programmi sono meno vantaggiose di quel che si potrebbe pensare: come si suol dire, il gioco non vale la candela.

 Tanti utenti che hanno aderito ad Adsense di Google o ad altri programmi alquanto pubblicizzati si rendono conto che i compensi sono molti bassi e non in linea con gli sforzi compiuti. Questo non vuol dire, comunque, che si debba abbandonare del tutto l’idea di guadagnare online attraverso un sito di scommesse o di pronostici.

Blog di scommesse e di pronostici: che cosa serve per guadagnare

Il primo passo da compiere lungo questa strada, ovviamente, è quello di costruire il proprio blog di pronostici di scommesse sportive, e tenerlo sempre aggiornato in maniera da arrivare a un numero di visite il più possibile significativo.

Dopodiché è indispensabile individuare una soluzione che consenta di monetizzare il traffico e quindi che, in buona sostanza, permetta di guadagnare. Uno dei problemi legati a Google Adsense riguarda il fatto che questa piattaforma non accetta i siti web che affrontano le tematiche relative a siti per scommettere al gioco d’azzardo. Di conseguenza il programma di affiliazione di Google non potrà mai approvare un blog che parla di pronostici, senza trascurare il fatto che nel settore sportivo il costo per clic è in ogni caso estremamente ridotto.

 Insomma, gli sforzi affrontati non vengono remunerati come sarebbe opportuno. Ad ogni modo ci sono alternative che meritano di essere prese in considerazione, a cominciare dalle affiliazioni.

Le affiliazioni

Per prendere dimestichezza con il mondo delle affiliazioni e provare a guadagnare il più possibile da questo settore si può fare affidamento su una piattaforma come Topaffiliation.com, che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento in questo ambito.

Esplorando il web, ci si può accorgere del successo riscosso dalle affiliazioni, che rappresentano una opzione davvero interessante per tutti coloro che ambiscono a ottenere un guadagno dal blog o dal sito che gestiscono. Ma di che cosa si tratta di preciso? Tanti bookmaker mettono a disposizione dei programmi di affiliazione alquanto convenienti. In diversi casi si fa riferimento al sistema della revenue share, che prevede di attribuire una percentuale basata sul volume di denaro che viene giocato dagli utenti che si sono iscritti alla piattaforma proprio grazie al blog di pronostici.

 In altre circostanze i pagamenti vengono effettuati sulla base dei parametri della CPA: dietro questo acronimo si nasconde il meccanismo del cost per action, in base al quale i gestori dei siti affiliati si devono riconosciuta una commissione fissa per ciascun cliente che si registra alla piattaforma del bookmaker a condizione che vengano soddisfatti specifici requisiti, a cominciare dall’invio di una copia del documento di identità e dal versamento di un deposito con un importo minimo.

 Ci sono anche piattaforme che offrono una remunerazione che si basa su piani ibridi, i quali associano caratteristiche della revenue share e caratteristiche della modalità cost per action.

Come diventare affiliate marketer

Anche per diventare affiliate marketer conviene esplorare il sito di Topaffiliation.com, che offre tutte le informazioni che vale la pena di conoscere a questo scopo. Va precisato, in ogni caso, che non tutti possono ambire a sfruttare il marketing di affiliazione sperando di ottenere un successo economico rilevante.

 Ci sono, per esempio, dei programmi di affiliazione che pretendono che i siti web superino una certa soglia di traffico per potersi affiliare, o magari siano dei veri influencer nel comparto; d’altro canto, non mancano i programmi che invece non prevedono tali paletti.

Come si può facilmente intuire, per altro, un sito che vanta un traffico ridotto farà molta fatica a ottenere risultati di un certo rilievo. Ecco spiegato il motivo per il quale chi ambisce a ottenere la qualifica di marketer affiliato non può fare a meno di darsi da fare per costruirsi un pubblico il più possibile ampio e variegato.

Una soluzione per guadagnare

Il marketing di affiliazione è, soprattutto per le persone che già possiedono un sito con un certo successo, una soluzione a cui affidarsi per ottenere dei guadagni significativi. Secondo le statistiche, nel 2021 il valore dell’industria del marketing di affiliazione era di circa 17 miliardi di dollari, mentre solo nel 2016 non si superavano i 13 miliardi di dollari: segno di una crescita davvero importante, anche in considerazione della pandemia da coronavirus che ha avuto effetti rilevanti sui consumi contribuendo a ridurre il bacino di riferimento delle imprese del settore.

Inoltre, quasi un affiliato su tre specifica che il marketing di affiliazione rappresenta una delle tre più importanti fonti di guadagni su cui può contare, e addirittura nel 9% dei casi esso costituisce la fonte di introiti principale. Ancora, per un marchio su cinque l’affiliation marketing è il più significativo canale di acquisizione dei clienti, e secondo il 54% dei brand rientra comunque fra i primi tre, con percentuali nettamente superiori rispetto a quelle fatte registrare dagli annunci display e dalla ricerca a pagamento o organica.

La crescita del marketing di affiliazione

Nel lasso di tempo che va dal 2015 al 2021, poi, sono aumentate di oltre due volte le ricerche di Google che riguardano il marketing di affiliazione. In materia di content marketing, invece, molti utenti cercano di capire come scrivere contenuti relativi all’affiliation marketing per essere trai i migliori siti scommesse sul calcio o altri sport: è il sintomo di una curiosità crescente nei confronti di una soluzione che senza dubbio contribuisce a far sì che i contenuti che vengono pubblicati sul web possano essere monetizzati.

 Come si può verificare visitando Topaffiliation.com, dunque, sono chiare e numerose le opportunità che vengono messe a disposizione dal marketing di affiliazione, specialmente se le stesse vengono messe a confronto con le delusioni che scaturiscono da Adsense o dai programmi di advertising classici. Ovviamente, per essere in grado di sfruttare tali occasioni in maniera ottimale è indispensabile agire con attenzione e capire qual è il network che può costituire un punto di riferimento affidabile.

Guida alla scelta del network

Per evitare cocenti delusioni, dunque, è indispensabile capire come selezionare il network a cui ci si affilierà. Il consiglio è di tenersi alla larga da quelle proposte che riproducono le dinamiche che hanno contribuito a rendere inavvicinabili i tradizionali programmi di advertising, i quali destinano la maggior parte degli introiti alle concessionarie.

I network fra cui scegliere non mancano, ed è importante optare per una piattaforma che garantisca trasparenza e professionalità. Meglio se con la formula del revenue share, che prevede una commissione per gli affiliati tutte le volte che il bookmaker ottiene un guadagno sugli utenti che si sono iscritti attraverso i link del sito.